Gianluigi Trovesi - Le Mille Bolle Blu - extract from "Mediterraneamente" (2018 Dodicilune)
GIANLUIGI TROVESI
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"Mediterraneamente" è il nuovo progetto discografico di Gianluigi Trovesi in uscita lunedì 12 marzo per l'etichetta pugliese Dodicilune, distribuito in Italia e all'estero da Ird e nei migliori store digitali.
• PERSONNEL
Gianluigi Trovesi, alto sax, alto clarinet
Paolo Manzolini, guitars
Marco Esposito, bass
Vittorio Marinoni, drums
Fulvio Maras, percussions
NOTE DI COPERTINA DI CLAUDIO SESSA
“Credo che nell’ampia produzione discografica di Gianluigi Trovesi (quasi quarantennale: il primo album a suo nome, lo storico «Baghèt», è del 1978) questo lavoro venga considerato dal suo autore come qualcosa di particolarmente intimo. «Per me molti di questi brani sono come delle serenate», afferma Trovesi. Serenate, aggiungiamo, che si richiamano a un lirismo aperto, a volte teatrale: non le ruvide dichiarazioni d’amore che si potevano ascoltare nelle valli orobiche dalle quali è emerso il talento del nostro polistrumentista, ma la tradizione espressiva che egli definisce «mediterranea», in uno sguardo globalizzante che va da Gibilterra ai Dardanelli, dal Cairo a Marsiglia. E infatti spesso il suo interlocutore primus inter pares in questa incisione è la chitarra, storica protagonista (nelle sue varie incarnazioni regionali, dall’oud/liuto al mandolino al bouzuki) di tante appassionate canzoni notturne all’amata… anche se poi Paolo Manzolini ne declina l’espressività in modo pienamente contemporaneo. Serenate del mondo d’oggi possono essere considerati anche gli standard della tradizione statunitense qui presenti, «Yesterdays» e «In Your Own Sweet Way» (entrambi riletti in modo appassionatamente originale), così come i momenti più ritmici dell’album, legati alla lunga (e un po’ autoironica) consuetudine di Trovesi per i temi danzanti e «dionisiaci». Intima è anche la formula strumentale scelta dal leader, che lega alcuni suoi storici collaboratori in conversazioni a poche voci, duetti, trii, scarne aperture più collettive che lasciano poi spazio a lievi «a parte» per un singolo strumento. Intimo e rivelatore, infine, mi pare il grande spazio assegnato in questa occasione al sassofono contralto. «In fondo io mi considero da sempre un altista», sottolinea Trovesi, che è particolarmente orgoglioso di essere stato lungamente «primo sax alto» della gloriosa orchestra ritmica (cioè fondamentalmente jazzistica) della Rai di Milano; e la constatazione, uscendo dalla bocca di uno dei maggiori responsabili della rinascita del clarinetto (anzi, della famiglia dei clarinetti) nel jazz contemporaneo, europeo e mondiale, non è da trascurare. È vero, Trovesi nell’animo è sempre un sax contralto, anzi un grande sax contralto. La duttilità melodica, la varietà timbrica, l’intensità dinamica che esprime col suo strumento in questo disco sono quelli di un canto aperto, libero, necessario. Proprio la libertà e la necessità che spingono gli uomini a cantare le loro serenate.” Claudio Sessa
- Claudio Sessa è autore della storia del jazz “Improvviso Singolare” e di “Le Età del Jazz - I Contemporanei” (editi da ”Il Saggiatore”)